Undici operatori provenienti da Emirati Arabi, Azerbaijan e Pakistan sono stati accolti lunedì 24 giugno a Bologna nell’ambito del progetto Italian Fashion verso Dubai 2020 per incontrare le 14 aziende emiliano-romagnole partecipanti e dare il via ad un’intensa tre giorni di incontri b2b e visite a poli manifatturieri regionali del comparto moda.
Nella splendida cornice della Sala Affreschi di Villa Orsi Lucia Gazzotti, presidente Centergross, ha fatto gli onori di casa accogliendo le aziende italiane e la delegazione straniera.
A seguire, gli interventi di Claudio Pasini (Segretario Generale di Unioncamere Emilia-Romagna), Gianluca Baldoni (sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese), Paola Frabetti (capo progetto per Unioncamere) e del nostro presidente Giovanni Roncucci. Gli interventi hanno posto l’accento sull’importanza del progetto e della creazione di relazioni proficue tra imprese e istituzioni, soprattutto in materia di internazionalizzazione e di esplorazione di mercati esteri complessi.
Giampaolo Bruno (Direttore Ufficio ICE di Dubai) e Stella Occhialini, Senior Project Manager di Roncucci&Partners, hanno condotto la fase tecnico-operativa dell’evento, presentando dettagliatamente gli operatori in visita e le aziende emiliano-romagnole aderenti, allo scopo di offrire ai partecipanti un quadro completo delle specifiche caratteristiche e delle potenzialità di ogni interlocutore coinvolto.
INCONTRI B2B e VISITE AI SITI PRODUTTIVI
Dopo questa prima fase introduttiva e un light lunch nel parco antistante la Villa, sono quindi iniziati gli incontri b2b tra operatori e aziende, che hanno visto la nostra società impegnata nel ruolo di advisor tecnico e facilitatore linguistico.
Gli incontri sono proseguiti nelle giornate di martedì e mercoledì, in modo da garantire a tutte le aziende partecipanti la possibilità di interfacciarsi individualmente con i vari operatori stranieri. Durante le due giornate, sono inoltre state organizzate visite presso alcuni siti produttivi del territorio, cuore pulsante del comparto manifatturiero regionale.
IL PROFILO DEI PARTECIPANTI
Le aziende partecipanti, pur presentando specializzazioni differenti, sono accomunate dallo stesso tratto distintivo: il vero Made in Italy. Questo concetto, specialmente nel settore fashion, può essere tradotto con creatività, passione e qualità, caratteristiche che hanno reso la nostra produzione celebre nel mondo.
Il Made in Italy è collegato sia alla capacità di innovazione “geniale” del prodotto, sia alla specifica capacità italiana di risolvere in modo versatile ed efficace le sfide di ogni giorno, spesso con una forte componente di artigianalità e tradizione tramandata di generazione in generazione: caratteristiche che potremmo definire proprie dell’industria tessile italiana.
IL PROGETTO
Promosso da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con il Sistema camerale regionale, con il co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, il progetto vede la collaborazione di Centergross Bologna quale partner imprenditoriale, di Roncucci&Partners con il ruolo di advisor e dell’Agenzia ITA (Italian Trade Agency) tramite il suo ufficio di Dubai.
Italian Fashion verso Dubai 2020 propone una serie di iniziative a carattere promozionale con l’intento di riportare l’attenzione del mondo e dei mercati sui prodotti fashion del nostro territorio. In particolare, il progetto si pone l’obiettivo di preparare e successivamente accompagnare le imprese regionali del settore moda negli Emirati Arabi Uniti e nell’area del Golfo.
Come sottolineato da Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, il sistema moda riveste un ruolo significativo perché rappresenta il secondo comparto manifatturiero per valore delle esportazioni e il quarto per numero di occupati nella regione.
TOWARDS DUBAI 2020
Mancano circa 15 mesi al via dell’Esposizione Universale 2020 a Dubai che coinvolgerà 180 nazioni con un flusso stimato di 25 milioni di visitatori, il 70% dei quali provenienti da Paesi diversi da quello ospitante.
L’Expo 2020, per la prima volta organizzato in Medioriente, avrà come tema Connecting Minds, creating the Future, in stretta connessione con il nome arabo della città al-Waṣl (in arabo ﺍﻟﻮﺻﻞ), che significa proprio “il collegamento”.
L’evento coinciderà con i festeggiamenti del Gold Jubilee, il 50° anniversario della Fondazione degli Emirati Arabi Uniti, aumentando quindi l’esposizione globale e l’importanza dell’evento per gli stessi emiratini.
L’obiettivo degli emiri di Dubai, infatti, sembra quello di consegnare alla città e alla manifestazione una serie di progetti faraonici e memorabili a livello globale.
Oltre al sito dell’Expo (dal valore stimato di 3 miliardi di dollari e destinato a trasformarsi nel nuovo polo universitario alla fine della manifestazione) esiste infatti una lunga lista di grandiosi progetti, la maggior parte dei quali ancora in cantiere. Per citarne alcuni: un treno hyperloop (che collega Dubai ad Abu Dhabi in 12 minuti) un nuovo aeroporto dal flusso stimato di 160 milioni di passeggeri l’anno, il futuro grattacielo più alto del mondo e un complesso di case e centri commerciali sull’acqua, Aladdin City, ispirato alle favole di Aladino e di Sinbad.
E ancora, una metropolitana sotterranea per collegare i padiglioni dell’Expo, un edificio a forma di cornice (the frame, appunto) formato da due torri alte circa 150 metri collegate da un ponte e un centro commerciale “the mall of the world” che appunto sarà il più grande al mondo.
Una febbrile corsa al record che gli emirati si aspettano di chiudere entro ottobre 2020, per offrire agli occhi del mondo uno spettacolo sorprendente.