Joy Meribe: dietro al giovane brand, una storia di passione, tenacia e coraggio

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Quella di Joy Meribe, talentuosa stilista che nel 2017 ha dato vita all’omonimo brand di moda, è una storia che merita di essere raccontata.

L’abbiamo conosciuta nell’ambito di Italian Fashion verso Dubai, il progetto promosso da Unioncamere Emilia-Romagna che punta a sostenere le imprese della moda regionale sul mercato emiratino. Dal suo lancio nel 2019, Italian Fashion verso Dubai ha visto la nostra società impegnata in qualità di partner tecnico, a supporto delle imprese aderenti.

Tra queste, il brand Joy Meribe emerge sia per la storia che si cela alle sue spalle, che per gli ottimi risultati che ha saputo raggiungere, sia in termini commerciali che di brand awareness. Joy Meribe è uno dei quattro brand emiliano-romagnoli selezionati da Galeries Lafayette per l’evento conclusivo di progetto organizzato a Dubai.

Joy ha saputo affidarsi al nostro team e fare squadra, facendosi supportare nelle scelte legate al percorso di internazionalizzazione nel mercato degli Emirati. “Più ci addentravamo nel progetto – commenta – e più gli infolab mi aiutavano a comprendere alcuni aspetti fondamentali del mercato emiratino. E quindi a compiere le giuste scelte”.

Abbiamo raccolto la sua testimonianza nell’ambito del progetto, dedicando un approfondimento alla stilista e alla genesi di questo brand, capace di mescolare sapientemente elementi contemporanei di gusto italiano, con un’estetica femminile di radice africana.

Chi è Joy Meribe

Joy Ijeoma Meribe ha deciso di fondare il brand Modaf Designs – poi cambiato in Joy Meribe – soltanto tre anni fa, buttandosi con coraggio nel mondo della moda pur avendo un background completamente diverso.

Dopo la laurea in lingue e letterature straniere, conseguita in Nigeria, si trasferisce in Italia nel 2003, dove prosegue gli studi in Mediazione Linguistica e Culturale. Inizia a lavorare in questo ambito, e nel frattempo si sposa e diventa madre due volte.

Nonostante l’idea di intraprendere la carriera di stilista l’abbia accompagnata per tutta la vita, Joy ha relegato a lungo la moda alla sfera di hobby, senza considerarla una reale e possibile alternativa alla sua carriera di mediatrice linguistica. Continua a formarsi, conseguendo un Master in International Business.

Poi finalmente la scelta, supportata anche dal marito, di iscriversi ad una scuola professionale di moda (l’istituto Burgo di Modena e Bologna) che con fatica gestisce in parallelo a lavoro e famiglia. Nel 2017 è finalmente pronta per fondare il suo brand, nonostante le numerose difficoltà incontrate. La tenacia e la passione le permettono di sostenere un ritmo estenuante. Per un certo periodo è costretta a fare anche due lavori per pagare tutte le spese che la nuova attività imprenditoriale richiede, mentre con ostinazione persegue il suo obiettivo.

Nel 2019 Joy coglie due interessanti opportunità: l’iniziativa promossa dalla Camera Nazionale della Moda Italiana – che le permette di essere selezionata tra i cinque stilisti esordienti BIPOC che hanno aperto l’ultima Milano Fashion Week – e il progetto di promozione di Unioncamere Emilia-Romagna – che le ha permesso di approcciare concretamente il mercato degli Emirati Arabi.

Il debutto alla Milano Fashion Week

Lanciato dalla Camera nazionale della moda italiana, in collaborazione con Michelle Francine Ngonmo, Stella Jean e Edward Buchanan, The Fab Five – We are Made in Italy è il progetto nato sull’onda di Black Lives Matters, allo scopo di abbattere ogni forma di discriminazione nel mondo della moda, favorendo costruzione di un sistema multiculturale competitivo. Grazie all’iniziativa i cinque stilisti BIPOC (Black, Indigenous and People Of Color) selezionati, tra cui Joy Meribe, hanno l’opportunità di presentare la propria collezione su una delle più importanti passerelle europee della moda e di farsi notare dai grandi buyer internazionali.

La collezione che ha presentato durante la fashion week rievoca le sue radici africane. Per farlo ha collaborato con Andrès Caballero, designer messicano del brand San Andres, così come con l’azienda Taroni per l’utilizzo delle tipiche sete stampate. Le proposte sono caratterizzate dall’uso di colori brillanti e luminosi come l’ocra e il magenta, ma anche di toni più classici come il ciano. La designer ha inoltre deciso di supportare le giovani donne del suo Paese d’origine, la Nigeria, devolvendo parte dei ricavati per finanziare delle borse di studio.

 

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Italian Fashion verso Dubai e le Galeries Lafayette

La tappa conclusiva di Italian Fashion verso Dubai  ha visto il coinvolgimento di 8 brand aderenti al progetto, tra cui Joy Meribe, selezionati da Le Galeries Lafayette per una settimana di eventi, workshop e promozione della moda Made in Italy. Al termine dell’iniziativa, soltanto quattro brand – particolarmente interessanti per i buyer emiratini – sono rimasti in esposizione per un ulteriore periodo di due mesi: Joy Meribe, Anthemis by Artico, C.ALLA e Orequo.

Italian Fashion verso Dubai si è concluso dopo due anni intensi, durante i quali il progetto ha saputo supportare concretamente le imprese aderenti, nonostante l’impatto della pandemia e le difficoltà legate agli spostamenti e al distanziamento. Potenziando la parte digitale con meeting online, infolab, attività di digital PR e l’utilizzo dei social network, la nostra società ha garantito una visibilità ad un supporto constante alle imprese coinvolte.

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