La crescita dell’export digitale nei processi di internazionalizzazione delle PMI

digital export

Con l’avvento della pandemia, sono numerose le PMI che hanno intrapreso la sfida della trasformazione digitale, sperimentando nuove tecnologie e strumenti a supporto dello sviluppo del proprio business.

Durante gli ultimi due anni, caratterizzati da lockdown e limitazioni negli spostamenti, la consapevolezza rispetto ai vantaggi offerti dal digitale è decisamente aumentata nelle imprese italiane, che hanno iniziato ad utilizzare nuovi strumenti e approcciarsi ai mercati internazionali in una nuova modalità, forzatamente ‘a distanza’.

Le imprese che in questo periodo sono state capaci di trasformarsi, introducendo nuove tecnologie digitali, stanno di fatto aumentando il proprio vantaggio competitivo a discapito di quelle realtà più restie al cambiamento.

Il digitale ha quindi segnato una svolta per le imprese, che altrimenti avrebbero faticato sotto i tradizionali canali di vendita, a lungo fortemente limitati dall’emergenza sanitaria. Social Commerce, E-commerce e Digital Export rivestono oggi un ruolo fondamentale per le imprese italiane che, nel nuovo contesto pandemico, hanno dovuto rivedere i propri piani di sviluppo sui mercati internazionali.

Export digitale: la nuova leva per l’internazionalizzazione d’impresa

Con ‘export digitale’ si intende l’implementazione di strategie di marketing digitale e l’introduzione di piattaforme online di vendita – nelle attività export dell’impresa.

L’export digitale permette di analizzare i mercati, individuare i migliori partner commerciali e avviare trattative senza sostenere i tradizionali costi dell’export. Di fatto, si tratta di una gestione innovativa dell’export che, se utilizzata in maniera corretta, può generare un vantaggio significativo per le imprese.

Che si tratti di un e-commerce proprietario, di essere presenti su uno o più marketplace, oppure ancora di utilizzare tecniche di social selling, l’export digitale appare oggi un formidabile alleato per le imprese italiane che si muovono sui mercati esteri.

Come cresce l’export digitale in Italia: cosa dice la ricerca dell’Osservatorio del Politecnico

I dati raccolti dall’Osservatorio Export Digitale del Politecnico di Milano non lasciano spazio a molti dubbi: digitalizzazione e competenza in materia rappresentano una reale opportunità di ripresa per l’economia italiana.

La ricerca dell’Osservatorio prende in considerazione beni di consumo finale – in particolare cibo, bevande e moda – concentrandosi sul mercato europeo, americano e cinese.  Ciò che emerge è che l’export digitale nel 2020 ha registrato una crescita del 14% rispetto al 2019 – attestandosi ad un valore di 13,5 miliardi di euro.

Se questa crescita corrisponde al trend pre-pandemico, ora rappresenta il 9% delle esportazioni di beni di consumo (7% nel 2019) e il 3% delle esportazioni totali (2,5% dodici mesi prima).

Dalla ricerca emerge come il settore della moda sia stato pesantemente penalizzato nella prima fase della pandemia, registrando nel 2020 un calo del 9%. Un calo più che comprensibile, se si considera che la gente è rimasta bloccata a casa per diversi mesi, e di conseguenza ha preferito comprare lo stretto necessario. Nonostante ciò, il settore della moda resta di gran lunga il più grande, con oltre 7 miliardi di valore e una quota del 53% delle esportazioni di beni di consumo.

Un quadro radicalmente diverso è quello del settore alimentare, che al contrario, ha beneficiato enormemente del periodo pandemico. Il rapporto rivela infatti una crescita del 46% del settore alimentare, raggiungendo un valore di 1,9 miliardi di euro – ovvero il 14% delle esportazioni digitali.

Il settore del mobile, da sempre uno dei best performer italiani, è cresciuto del 10% in questo periodo pandemico, in linea con quanto già visto nel 2019.

Ad oggi, il 56% delle imprese esportatrici considerate utilizza canali digitali per vendere all’estero – principalmente in Germania (34,7%), Francia, (26,8%), Regno Unito (26%) e USA (25,4%).

Uno sguardo al futuro

Oggi come non mai, l’internazionalizzazione del business attraverso i canali digitali è un’opzione da non sottovalutare.

Con oltre 500 miliardi di euro di export previsti nei prossimi due anni, è facile intuire come il rafforzamento del Made in Italy all’estero rappresenti un passaggio cruciale per la ripartenza del Bel Paese e un’opportunità unica per le nostre imprese.

La recente firma del RCEP, destinato ad essere il più grande accordo commerciale mondiale, contribuirà certamente a rafforzare questo processo nel lungo periodo, rendendo le superpotenze come la Cina sempre più protagoniste dei processi di globalizzazione.

Di fronte a tali cambiamenti epocali, anche l’operatività quotidiana delle aziende richiede logiche inedite e, per adottarle, è necessario un cambio di approccio in cui le soluzioni digitali giocano un ruolo di primo piano.

Il tutto partendo sempre dalla consapevolezza che canali come l’e-commerce e i social media sono essenziali per presidiare l’estero, ma non bastano. Conoscere la struttura dei mercati su cui si punta è altrettanto importante, e canali come i negozi online o un profilo sui social media non possono farlo: si tratta quindi di coniugare un approccio strutturato ai mercati esteri con le nuove tecniche digitali a disposizione, per massimizzare le opportunità offerte per il proprio business.

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